Cermagazine International n°43 - Les Arcs 2000
La halle Des Cascades Chalet, Bourg-Saint-Maurice Francia (VERDE1999)
Sentirsi a casa a 2000 metri
Nella Halle des Cascades, antico ovile trasformato in un rifugio di alta quota dal nome fiabesco
di Roberta Chionne
Siamo nel cuore delle Alpi, dove la località di Bourg-Saint-Maurice accoglie quattro stazioni-rifugio sorte a diverse altitudini, ciascuna caratterizzata da una propria atmosfera. Nel punto più alto, immersa tra le nevi a poca distanza dalle piste della stazione sciistica Arc 2000, si trova quella che sembra essere la più suggestiva. Situata a 2.140 metri di altitudine, la Halle des Cascades (letteralmente, la Sala delle Cascate) sorge sul sedime di un antico ovile in prossimità di una cascata ed è il frutto di un progetto pensato per sorprendere e incantare ma anche per trasmettere la sensazione di “sentirsi a casa”.
Aperta nel 2017, la Halle des Cascades offre una superficie di circa 400 mq organizzata per accogliere 15 persone in 7 camere da letto, di cui 2 suite di lusso. L’accesso al cuore del rifugio è mediato da una sala di passaggio e deposito dell’attrezzatura sportiva, oltre la quale si apre lo spazio comune principale della casa, soprannominato “la cattedrale” per il suo spazio a tutta altezza e le strutture in legno a vista culminanti nella copertura a due falde, ispirato alla forma della costruzione preesistente.
È qui che si trovano gli spazi dedicati al ristoro e alla convivialità, delimitati da ampie vetrate e punteggiati da quattro rassicuranti punti di riferimento: la cucina, un bancone bar, una lunga tavola da pranzo, un accogliente angolo soggiorno in prossimità del camino. Se in questa parte del rifugio gli ospiti possono godere del calore della compagnia e del fuoco, sempre al piano terra possono rigenerarsi in una piccola deliziosa spa con sauna e piscina affacciata sulle nevi, mentre al piano superiore possono scegliere di leggere un libro o addormentarsi davanti a un film. Gli spazi comuni sono stati progettati infatti per offrire agli ospiti la possibilità di rispondere a desideri diversi, prevedendo anche la possibilità di rifugiarsi negli ambienti più intimi del mezzanino, a cui si accede tramite una scala e una passerella in vetro e metallo che sovrasta il salone principale.
Il progetto del rifugio ha tratto ispirazione dalla la forma e dai materiali dell’antico ovile, il legno e le pietre, che caratterizzano anche l’aspetto del nuovo edificio, sia esternamente che al suo interno. Nella sala “cattedrale” i resti in pietra, utilizzati come basamento del camino e per il “pilastro-totem” centrale, sono stati il riferimento principale per la scelta di arredi e materiali, e sono state in particolare le pietre - come ci racconta l’autrice Laetitia Cretier - a rappresentare il filo conduttore del progetto d’interni, con la loro superficie grezza e multicolore. Le diverse sfumature delle pietre sono state riprese nei colori dei principali materiali utilizzati, il metallo, i tessuti e la ceramica. Se le stoffe di cuscini, sedie e divani raccolgono le note più colorate del verde e del blu, è invece il deciso nero delle strutture metalliche, dei serramenti e del camino a riprendere le venature più scure della pietra, mentre il grigio cangiante della pavimentazione in gres porcellanato contribuisce alla creazione di un ambiente accogliente ma contemporaneo nell’aspetto e nelle prestazioni, garantendo un effetto d’insieme che non riguarda soltanto la superficie di percorrenza: le lastre Aria sono state anche scelte per le delicate sfumature del colore Antracite su fondo grigio e la consistenza quasi tessile, al fine di comporre un’unità cromatica e materica di base in grado di entrare davvero in risonanza con gli altri materiali.